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La Francia piange i suoi morti Hollande: "Senza pietà contro l'Isis"


 Bandiere tricolori a tutte le finestre in Francia nel giorno in cui il Paese intero rende il suo solenne omaggio alle 130 vittime e ai 350 feriti degli attentati del 13 dicembre a Parigi e Saint-Denis. La cerimonia di commemorazione, agli Invalides, viene presieduta dal presidente Francois Hollande, appena rientrato da Mosca dopo la sua maratona diplomatica per rinsaldare la coalizione anti-Isis.



Hollande trattiene le lacrime - Francois Hollande, visibilmente provato, ha trattenuto a stento le lacrime mentre venivano intonate le note di Jacques Brel, alla cerimonia solenne agli Invalides, e sul maxischermo scorrevano le immagini delle vittime.
A cantare "Quano on n'a que l'amour" sono state le cantanti Yael Naim, Nolwenne Leroy e Camélia Jordana. Hollande ha ascoltato tutto con espressione grave, in solitudine.

Hollande: "Piangiamo i nostri morti" - "La nazione intera piange le sue vittime", ha detto poi il Capo dello Stato. "La Francia farà di tutto contro il terrorismo, senza pietà, per proteggere i nostri figli. Dopo aver seppellito i morti, ripareremo i torti dei sopravvissuti". Ha poi usato parole durissime definendo gli aggressori "un'orda di assassini che ha colpito 130 dei nostri. E' perché amavano l avita che sono stati massacrati. Centotrenta di noi. Centotrenta risate che non sentiremo più".

Triste elenco: la lettura dei nomi delle vittime - In precedenza, con tutti i vertici dello Stato francese in piedi, la Guardia repubblicana sull'attenti e le bandiere francesi esposte alle finestre proprio come richiesto dal presidente, erano stati letti, in un toccante silenzio, i nomi delle vittime. Il nome, il cognome e l'età.

Ma c'è anche chi contesta - Ma, nella commossa solennità del momento, sta prendendo forma anche la contestazione di alcune famiglie di vittime, che hanno rifiutato l'invito a partecipare alla cerimonia denunciando l'assenza di "decisioni forti" dello stato dopo il precedente attentato terroristico, quello del 7 gennaio contro la redazione di Charlie Hebdo.



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